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April 1, 2024
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Postmodernismo (mar 3, 1976 – sep 18, 1990)

Description:

Jean François Lyotard ne dà una definizione filosofica con "la condizione postmoderna" (79): L. parla di "fine della Storia", ovvero della fine delle grandi istituzioni o “narrazioni” che hanno preteso di spiegare l’andamento del mondo.

Cifre stilistiche dell'opera postmoderna sono: la il citazionismo, la rottura delle barriere tra i generi, e tra produzione d'elite e di consumo (“Apocalittici e integrati” → Eco, 1964; legittima prodotti culturali come fumetti e musica pop; 1962 --> opera aperta, sempre di Eco).
Nelle opere postmoderne la narrazione cerca sempre di mantenersi avvincente/pop (es. Il nome della Rosa mantiene una struttura di giallo incalzante; Se una notte d'inverno un viaggiatore nonostante la struttura irregolare formata da altri inizi di romanzi sospesi, si trasforma in un'avventura a lieto fine, in cui Lettore e Lettrice finiscono per sposarsi)

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ROMANZO POSTMODERNO:
Si afferma negli USA, legato ai nomi di Thomas Pynchon e Don DeLillo, e ai loro rispettivi capolavori, L’arcobaleno della gravità (1973) e Underworld (1997), ma si ricordino anche Kurt Vonnegut e David Foster Wallace.

Il romanzo rinuncia alla pretesa di riprodurre il reale e la sua complessità, e inizia a riflettere sul proprio stato di artefatto estetico, in polemica con l’approccio realista:
il narratore interviene nel racconto, espone i meccanismi narrativi, rompe le convenzioni stilistiche; manipola spazio e tempo, altera il tempo della storia e quello del racconto, crea realtà parallele; chiama il lettore direttamente in causa, gli sottopone scelte, insinua dubbi, propone riflessioni metanarrative, riempie il racconto di citazioni, pluralità di registri.

Secondo Remo Ceserani, nella letterartura italiana ci sono stati tre grandi scrittori postmoderni: Calvino, Eco e Tabucchi (anche se un grande anticipatore è stato Gadda).

Calvino: nelle Norton Lectures ci lascia una mappa descrittiva della società e della cultura postmoderna, utilizzando categorie interpretative come leggerezza, rapidità, molteplicità, esattezza, visibilità.
Ma anche "Il castello dei destini incrociati" e "Se una notte d'inverno" esplorano le possibilità combinatorie della narrativa.

Il nome della rosa è leggibile come un romanzo che celebra una pratica di scrittura al centro del postmoderno: l’intertestualità.

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Antonio Tabucchi:
scrittore, professore universitario, amante della cultura portoghese (probabilmente il più importante critico di Fernando Pessoa), direttore dell'IIC di Lisbona.

Sostiene Pereira (94): romanzo più famoso,
è ambientato a Lisbona nel 1938, durante la dittatura fascista di Salazar, in un clima di censura e violenza. Racconta della presa di coscienza della propria responsabilità politica: il protagonista, l'anziano giornalista Pereira, pigro e malato di cuore, matura la necessità di uscire dalla passività e denunciare con un articolo un fatto violento ai danni di un oppositore politico.

L'italiano di T. (ricco di portoghesismi) riesce a riprodurre fedelmente le atmosfere, gli umori e i colori degli ambienti esotici che descrive.

-ll gioco del rovescio (81): raccolta di racconti in cui si avvicina alla visione calviniana e borgesiana delle combinazioni infinite.
I brani vanno dall'esperienza autobiografica, a storie di pura invenzione, a rivisitazioni altrui (es. nel piccolo Gatsby, usa personaggi di Fitzgerald).

-Ne Il filo dell'orizzonte (86) usa inizialmente la struttura del romanzo giallo, ma la scelta si rivela strumentale; la vicenda è in verità uno psicodramma in cui il protagonista (un detective genovese) cerca il senso della vita e della propria identità. Altri aspetti postmoderni sono l'uso di trame aperte (che restano senza completamento) e il tema della personalità doppia o ambigua, mai conoscibile del tutto.

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Alcuni snodi del postmoderno in Italia:
-1976 esce L’ideologia del traditore di Bonito Oliva, saggio d proposta della Transavanguardia; con la fondazione dello studio Alchimia nasce l’oggetto postmoderno
-’79 vengono pubblicati "la condizione postmoderna" di Lyotard, "Se una notte d’inverno un viaggiatore", e Crisi della ragione di Aldo Giorgio Gargani.
-1980: Nome della rosa + Biennale postmoderna
-1981: il Gioco del Rovescio di Tabucchi

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Postmodernismo in architettura:
=riflessione, talvolta ironica, sulle forme e gli stili del passato, ripresi in chiave eclettica. Si realizza così un rinnovato rapporto con le tradizioni e i codici costruttivi locali, in polemica con l'omologazione operata dall'International Style.
Nasce alla fine degli anni 60 negli USA; la figura chiave del passaggio dall'International Style al Postmoderno è Louis Kahn; altri esponenti sono Robert Venturi (di origini atessane), Philip Johnson e Aldo Rossi.

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Cinema postmoderno:
dinamica interattiva con lo spettatore. Consapevolezza dell’artificio, messa in evidenza dei meccanismi, gusto dell’intreccio complesso, con differenti storie che si intersecano più punti, citazione ironica, contaminazione di generi.
La rivisitazione del passato può perfino portare a riscrivere la Storia (es. Bastardi senza Gloria).

In Italia, Nanni Moretti è autore e interprete di film indipendenti e autobiografici . Film come Ecce bombo (1978), Sogni d’oro (1981), Bianca (1984), La messa è finita (1985), raccontano una società italiana indecifrabile e dominata dal caos, e il disorientamento individuale, fra slogan demenziali, banalità del quotidiano, discorsi sociali irritanti e dittatura mediatica.
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In musica: Elio e Le Storie Tese (sguardo ironico, citazionismo, rottura delle barriere tra i generi, mix tra musica alta e demenziale, metacanzoni --> es. la canzone mononota)
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Anche i Cannibali degli anni 90 avranno un approccio vagamente riconducibile al postmoderno.
" Il nome della rosa ha dato la stura a tutto il postmodernismo, ha aperto in modo indiscriminato al noir e al giallo: ora per fortuna il riferimento alla letteratura di genere è in crisi. Ma il postmodernismo italiano ha avuto altri rappresentanti importanti: l’ultimo Calvino, Tabucchi, Tondelli, fino ai cannibali e ai Wu Ming"
L’ultima generazione postmoderna è stata quella dei cannibali, nei loro libri non esistevano che personaggi cartacei, nati dai cartoons, dalla televisione, dal cinema e dai fumetti”. E in mezzo? ‟Da una parte, con Umberto Eco, c’è stato il postmoderno come retorica; dall’altra c’è stata la rappresentazione della realtà postmoderna, con la generazione di Tondelli e dei tondelliani: è lui il vero maestro dei cannibali”. Si parla, ovviamente, di narrativa.

Nel 1980 esce anche Altri libertini di Pier Vittorio Tondelli, molto diverso dal best seller di Eco, ma altrettanto importante per capire la letteratura dell’epoca. Tondelli nelle intenzioni è underground, cantore di una controcultura giovanile e di incursioni nel mondo della provincia, della droga e dell’omosessualità. Da questo punto di vista presenta aspetti trash, in quanto racconta delle realtà non ufficiali con un linguaggio volutamente semplice e “basso”, quindi in teoria genuinamente sincero. L’esito però non è una cronaca realistica, ma una riedizione del ribellismo giovanile alla Salinger e alla Kerouac. La piena adesione al clima postmoderno (Un week-end postmoderno è il titolo di una sua raccolta di saggi del 1990) e i riferimenti a marche famose fanno parlare la critica di tendenze kitsch

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1892
Ottocento e Novecento

Date:

mar 3, 1976
sep 18, 1990
~ 14 years

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