"Aristotele appare a Tommaso come il termine ultimo della ricerca filosofica. Dove la ragione umana poteva giungere, ivi è giunto Aristotele. Al di là, non c'è che la verità soprannaturale della fede. Integrare ed inverare la filosofia con la fede, l'opera di Aristotele con la verità rivelata all'uomo da Dio e di cui è depositaria la Chiesa, è il compito che Tommaso si assunse.
La realizzazione di questo compito suppone due condizioni fondamentali.
La prima è la separazione netta tra la filosofia e la teologia, tra la ricerca razionale, guidata e sorretta unicamente da principi evidenti, e la scienza che ha per presupposto la rivelazione divina. Solo infatti in virtù di questa netta separazione, la teologia può valere come completamento della filosofia e la filosofia può valere come preparazione ed aiuto alla teologia.
La seconda condizione è che si faccia valere nel seno stesso della ricerca filosofica, come criterio direttivo e normativo, un principio che esprima la disparità e il distacco tra l'oggetto della filosofia e l'oggetto della teologia, tra l'essere delle creature e l'essere di Dio.
Questo principio è così la chiave di volta del sistema tomistico. "