29
/
en
AIzaSyAYiBZKx7MnpbEhh9jyipgxe19OcubqV5w
April 1, 2024
755353
211859
2

Jazz (apr 25, 1948 – nov 10, 1960)

Description:

Il governo fascista, in particolare durante la guerra mondiale, tollera malvolentieri il jazz, arginandone la diffusione, anche se una modesta discografia riesce ad essere realizzata. Dal 1945 il jazz italiano si riprende lo spazio negatogli, organizzandosi anche dal punto di vista critico e divulgativo.

Mentre negli anni precedenti alla guerra il jazz americano arriva in Europa con un certo sfasamento temporale, la ricostruzione e il Piano Marshall rimettono “in fase” i due continenti e favoriscono contatti diretti che hanno riflessi immediati sulla formazione dei giovani jazzisti europei.
Più che il bebop, è il cool jazz californiano a polarizzare la creatività dei musicisti europei, alcuni dei quali di valore assoluto, come il trombettista Nunzio Rotondo o il pianista Umberto Cesàri, portatori di una visione eccentrica del virtuosismo improvvisativo.

Il successo crescente del jazz stimola presto una riflessione problematica sulla sua identità europea. Il nodo è: il jazz è musica squisitamente americana, espressione di quella specifica cultura; come sganciarsi allora dal modello americano? Si può ipotizzare un jazz europeo e dove vanno cercate le fonti di ispirazione? Uno dei primi a cercare una risposta è il pianista milanese Giorgio Gaslini* con la suite "Tempo e relazione" (1957), cui si deve l'unione tra jazz e musica colta, tra elementi afroamericani e dodecafonia.
Il pianista siciliano Claudio Lo Cascio va invece ricordato come precursore dell'interazione tra jazz e musica folclorica regionale, che confluirà nel dialogo tra jazz e musica etnica.

A metà anni 60 il jazz italiano è una realtà consolidata. La generazione di musicisti nata tra il 1940 e i primi anni 50 costituisce l’asse portante del jazz italiano. Tra essi spiccano il trombettista Enrico Rava, il pianista Enrico Pieranunzi, il sassofonista Massimo Urbani.

Tante rassegne specializzate nascono sul territorio nazionale sull'esempio dell'Umbria Jazz Festival, fondato da Carlo Pagnotta nel 1973 con sede a Perugia.

Il jazz italiano è quindi più che mai vitale, con nomi di chiara fama le cui performance attirano sempre più un pubblico folto ed eterogeneo: tra essi, il trombettista Paolo Fresu, il sassofonista Stefano Di Battista, il percussionista Tullio De Piscopo, i pianisti Danilo Rea, e Stefano Bollani e il contrabbassista Enzo Pietropaoli.

__________________________________________________
Gaslini sarà anche autore della colonna sonora di Profondo Rosso, poi suonata dai Goblin.

Added to timeline:

25 days ago
1
0
1879
Ottocento e Novecento

Date:

apr 25, 1948
nov 10, 1960
~ 12 years

Images:

PremiumAbout & FeedbackTermsPrivacy
logo
© 2022 Selected Technologies LLC – Morgan Hill, California