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August 1, 2025
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Berio, Maderna, Nono (sep 29, 1951 – apr 14, 2003)

Description:

Nel 2° dopoguerra, Bruno Maderna (1920-1973), Luigi Nono (1924-1990) e Luciano Berio (1925-2003) sono i tre grandi protagonisti della musica d’avanguardia: essi si orientano senza esitazione verso la “via italiana alla serialità”.

Sono accomunati da un'opera quantitativamente molto consistente e stilisticamente assai diversificata.

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Luciano Berio:
ligure, si diploma in composizione a Milano e poi si specializza negli USA.

Nel 1954 fonda con Maderna lo Studio di Fonologia Musicale presso la Rai di Milano, assumendone la direzione fino al 1959.
Una delle caratteristiche dei lavori prodotti da Berio e Maderna è l'investigare le relazioni fra suoni elettronici, suoni strumentali, suoni strumentali trasformati.
Per alcuni, questa tappa rappresenta la fondazione della musica elettronica italiana, sperimentando sul mezzo radiofonico.
Vi registreranno anche John Cage e Luigi Nono.
Berio lascerà lo Studio nel 1961 dopo il rifiuto, da parte della RAI, di trasmettere la sua composizione Visage, ritenuta “pornografica”. Lo Studio vedrà un progressivo declino a causa dell’obsolescenza delle macchine, e chiuderà definitivamente alla fine degli anni Settanta.

Atteggiamento eclettico e onnivoro verso l'universo sonoro, tenendosi lontano da ogni dogmatismo e da ogni scuola, in una visione sincretica di epoche e stili, nell'ottica di un'"opera plurale". Si cimenta col linguaggio del jazz, del folk, della canzone, nella "ricerca di una unità soggiacente fra mondi musicali apparentemente estranei" (es. Folk songs per mezzosoprano e sette strumenti, del 64).

Sodalizio di lunga data con Edoardo Sanguineti (suo alter ego letterario; cfr. Gruppo 63); es. Laborintus II (64), A-ronne (74).

Scrittura strumentale: la "Sinfonia per 8 voci e orchestra" (1968), costruita su frammenti estrapolati da secoli di musica, da Monteverdi a Stockhausen, è esemplificativa dell'incontro tra generi e stili che successivamente caratterizzerà il post-moderno europeo, mentre con la serie di "Sequenze solistiche" rifonda il linguaggio degli strumenti affrontati. Ne scrive quattordici, dalla prima per flauto all'ultima, per violoncello.

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Bruno Maderna:
apre lo Studio di Fonologia Musicale della RAI insieme a Berio. è maestro di Nono.

Interessato al rapporto tra suoni sintetici e suoni analogici: per primo, in Musica su 2 dimensioni per flauto, piatto e nastro magnetico (1952) combina suoni elettronici e dal vivo, mentre in altri lavori usa suoni strumentali tradizionali come base per sperimetazioni elettroniche. S'impegna per un decennio nel work in progress Hyperion (cfr. opera aperta Eco), rielaborato in numerose versioni, collegate dall'assunto iniziale, cioè l'esplorazione del rapporto conflittuale tra il Poeta e la Macchina, ovvero l'individuo e il sistema, riflessione che costituisce il filo rosso dell'intero operato maderniano.

Fu tra i precursori dello strutturalismo, assieme ai colleghi Stockhausen, Boulez e Nono, così come fu tra i primi ad indagare le possibilità offerte dall'alea (a questo riguardo, la sua Serenata per un satellite del 1969 è considerata uno dei momenti di più alto lirismo ottenuti con l'utilizzo di tecniche aleatorie).

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Luigi Nono:
privilegia il campo della musica elettronica, intesa come possibilità per allargare l'ambito espressivo del comporre e per proseguire la sua ricerca di spazi acustici di nuova concezione.

L'esito culminante di questo percorso è Prometeo, tragedia dell'ascolto (1984), il cui testo è stato ideato in collaborazione col filosofo Massimo Cacciari e consiste in un collage di frammenti poetici in italiano, greco e tedesco. In essa la scena tradizionale è sostituita da una "camera acustica", basata su una struttura in legno concepita dall'architetto Renzo Piano sul cui pavimento trovano posto 400 spettatori chiamati a partecipare ai movimenti e alle trasformazioni del suono, prodotto da molteplici e variamente posizionate fonti acustico-spaziali.

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Date:

sep 29, 1951
apr 14, 2003
~ 51 years

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