Archistar italiane (sep 28, 1931 – apr 14, 1990)
Description:
Giò Ponti: architetto e designer.
Fonda la rivista Domus nel 1928, dirigendola fino alla morte nel 1978.
Tra i promotori dell'istituzione del premio Compasso d'Oro, per il miglior designer italiano dell'anno.
Progettista, insieme a Pier Luigi Nervi, del grattacielo Pirelli (inaugurato nel 1960) che con una forma finemente assottigliata ed elegante, si discosta dai modelli americani di grattacieli, e diventa simbolo dell'internazionalizzazione dell'economia italiana, e del dinamismo milanese. Dal 74 ospita gli uffici della Regione Lombardia.
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Pier Luigi Nervi:
si mette in luce durante il Ventennio, tanto da essere celebrato dal fascismo come erede dei grandi architetti italiani, poi approda all'Associazione per l'architettura organica (Apao), insieme a Bruno Zevi (che cercano di applicare le idee di Frank Lloyd Wright sull'armonia tra uomo e natura, tramite la creazione di un sistema interconnesso in equilibrio tra ambiente costruito e ambiente naturale).
In realtà Nervi prenderà presto una direzione molto originale e personale.
Sono di Pier Luigi Nervi lo stadio Flaminio di Roma, la Sala Nervi in Vaticano, il PalaLottomatica all'EUR.
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Aldo Rossi: milanese, unico italiano premiato con il Premio Pritkzer, seguito solo da R.Piano.
Considerato uno dei Maestri del ‘900, legato in particolare all'architettura postmodernista, concepisce la città come una somma di tutte le epoche, impossibile da scindere, e pertanto ritiene di dover sviluppare progetti in maniera organica rispetto al contesto urbano.
Impegnato anche nel design, realizza tra le altre la caffettiera La Conica.
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Carlo Scarpa:
veneziano, la sua ricerca è segnata da molteplici attività: designer di oggetti in vetro a Murano dagli anni 20 ai 40, autore di architetture e allestimenti per la Biennale di Venezia dal dopoguerra agli anni 70, ideatore di percorsi museografici.
La sua indagine intorno alle potenzialità espressive del vetro giunge a dei vertici di qualità eccezionali.
Si occupa della sistemazione del negozio Olivetti in Piazza S.Marco, “biglietto da visita” della società, realizzato nel 1958, e della ristrutturazione della sede della Ca' Foscari.
La summa della sua opera è la "tomba Brion", per Giuseppe Brion, fondatore della società di design "Brionvega", nella quale sarà sepolto lo stesso Scarpa.
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Gae(tana) Aulenti:
friuli, ma formatasi a Milano, scomparsa nel 2012. E' tra le fautrici del revival neoliberty, che applica soprattutto nel Musée d’Orsay di Parigi (1986), una stazione abbandonata sulle rive della Senna, trasformata in uno dei principali musei sull'impressionismo. Firma anche il recupero delle Scuderie del Quirinale, l'Istituto Italiano di Cultura a Tokyo, e le stazioni Museo e Dante della metropolitana di Napoli e delle relative piazze.
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Renzo Piano
Genovese, pluripremiato (è l’unico italiano, insieme a Rossi, ad aver vinto il Pritzker), carriera all'insegna della sperimentazione.
Alcune sue opere sono state iscritte come architettura "high tech" (caratterizzata dall'uso del metallo e del vetro, dall'esibizione delle strutture portanti dell'edificio, dalla flessibilità d'uso). Rientrano in questa categoria il Centre Pompidou (museo d'arte moderna di Parigi, 1977, il progetto che ha reso famoso Piano nel mondo) e lo Shard a Londra (con i suoi 310 metri l’edificio più alto dell’UE, forma di piramide irregolare ed interamente rivestito in vetro).
Ma la sua carriera si caratterizza per la versatilità (Acquario di Genova; Centro Culturale Tjibaou in Nuova Caledonia --> esempio di architettura organica; California Academy of Science in SF; Auditorium Parco della Musica, realizzato con materiali tipici della Capitale, travertino, legno, rame, mattoni rossi, in collaborazione con Luciano Berio).
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Massimiliano Fuksas:
romano di origini lituane, noto per il Centro congressi dell’EUR a Roma (‘La Nuvola’), un’opera tanto visionaria quanto di difficile realizzazione. Progettista anche della Fiera di Milano-Rho e dell'aeroporto di Shenzen.
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Ottocento e Novecento
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