Cannibali (mar 3, 1994 – sep 19, 2000)
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Etichetta attribuita dai media a una serie di scrittori dopo l'uscita della antologia "Gioventù cannibale", (1996), che dà spazio ad autori come Niccolò Ammaniti, Aldo Nove, Andrea Pinketts.
Nello stesso anno erano usciti: Occhi sulla graticola di Tiziano Scarpa, Fango di Ammaniti e Woobinda di Aldo Nove. Altra scrittrice della corrente è Isabella Santacroce.
Oltre alla loro giovinezza, hanno in comune un rifiuto dell’accademismo (si rivolgono a un pubblico giovane), il desiderio di liberarsi delle convenzioni letterarie attraverso il relativismo post-modernista.
Storie violente, crude, raccontate con gusto per lo splatter, descrizioni compiaciute della violenza, del sesso o dello strano, attraverso una sorta di umorismo. Personaggi senza valori e prospettive, che cercano di sfuggire dalla noia attraverso la violenza gratuita.
Scrittura innovativa: neologismi, giochi linguistici, l'uso dello scritto come se fosse parlato, iperrealismo, linguaggio crudo e asciutto; influenza di cinema pulp, fumetti, trash televisivo, parolacce, forestierismi, deliri mentali, monologo interiore, rifiuto della punteggiatura (es. Santacroce).
Per la prima volta in Italia nascono dei testi estremamente violenti e aggressivi, che
differiscono da tutto quello che era stato scritto fino ad allora sulla penisola.
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Rapporto con Andrea Pazienza
Negli anni ’70 i cannibali in Italia erano un manipolo di autori geniali composti da Stefano Tamburini, Massimo Mattioli, Andrea Pazienza, Tanino Liberatore e Filippo Scozzari, fondatori della rivista underground Cannibale che con la loro potenza innovativa e provocatrice lasciarono il segno nel mondo del fumetto italiano (celebre è la copertina di Liberatore che ritrae un Tamburini che si auto cannibalizza).
Negli anni ’90 i cannibali sono un gruppo di scrittori facente parte dell’antologia Gioventù Cannibale (curata da Daniele Brolli) che raccoglieva racconti, firmati da autori come Niccolò Ammaniti, Alda Teodorani, Aldo Nove, Andrea Pinketts e altri, che erano caratterizzati da uno stile crudo e realistico, atmosfere pulp ed effetti splatter.
Cannibali per come ingurgitano influenze diverse, oltre che per il gusto splatter.
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