Ermetismo (jan 12, 1930 – jul 28, 1940)
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La poesia italiana a cavallo delle due guerre, tra gli anni 30 e 40, è segnata dall'ermetismo. Centro principale della tendenza è Firenze, città che rappresenta una torre d'avorio, un ambiente che dà grande importanza alla cultura anche in chiave di reazione al regime.
L'ermetismo gravita intorno all'editore Vallecchi, al caffè Giubbe Rosse e alla rivista Solaria, rivista di letterati contrari alla chiusura del regime verso la cultura internazionale, che esce dal 1926 al 36.
Attraverso Solaria (tra i cui fondatori ci sono Montale e Leone Ginzburg) verranno fatti conoscere autori francesi, ma anche inglesi (Joyce, Eliot, Virginia Woolf), statunitensi (Hemingway, Faulkner), russi (Majakovskij, Pasternak) e mitteleuropei (Kafka, T. Mann).
Valorizzano anche la produzione di Svevo e la poesia di Ungaretti, Montale e Saba.
Nell’ambito di «Solaria» si afferma un movimento intimamente collegato con la produzione di Ungaretti, che assume le caratteristiche di una scuola. Accomunati da:
-linguaggio criptico, oscuro e rarefatto, con parole scelte con dedizione quasi ascetica (parola essenziale)
-recupero dell’analogia e del simbolo (ripresa del decadentismo francese, in particolare Mallarmè)
-poesia come impegno totalizzante con valore etico-metafisico e ricerca di assoluto
-temi: solitudine esistenziale e disagio, dovuti in 1° luogo all’atmosfera soffocante del regime.
Tra di essi Carlo Bo, autore di “Letteratura come vita”, considerato il manifesto dell’Ermetismo, Alfonso Gatto, Salvatore Quasimodo, ma vi si avvicinerà anche Montale.
Il termine “Ermetismo” deriva dal saggio "Poesia ermetica” (1936) dove il critico Francesco Flora lo utilizzò con riferimento alla figura mitica di Ermete Trismegisto (divinità di età imperiale nata dal sincretismo religioso tra la cultura egiziana e quella greca; era la combinazione di Ermes e Thot, entrambi divinità della scrittura e della magia nelle rispettive culture) per indicare una poesia oscura e complessa.
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Quasimodo: premio Nobel nel 59 .
Siciliano, studia Roma e poi negli anni 30 si trasferisce a Firenze, dove frequenta Montale e Pratolini, e collabora con la rivista Solaria.
Con la raccolta Acque e Terre del 1930 di fatto inaugura l'ermetismo poetico.
La poesia ermetica è una poesia con un forte livello di astrazione, che tratta prevalentemente soggetti astratti/metafisici. Le poesie esprimono realtà psichiche ed esperienze interiori.
Sostantivi al plurale, scarsità degli articoli, analogia, sintassi paratattica.
"Vento a Tindari" è una delle poesie più famose della raccolta, parla di una gita del poeta al santuario siciliano di Tindari che si trasforma in un'estasi spirituale. La rappresentazione del paesaggio è sospesa tra realtà e sogno.
Le poesie della fase ermetica di Quasimodo verranno poi raccolte in "Ed è subito sera", 42.
La Seconda Guerra Mondiale rappresenta un momento di svolta della sua poetica, che si sposta verso uno stile più concreto e attento ai problemi della storia (temi storici e civili, immagini concrete)--> uscire dalla torre d'avorio.
Alle fronde dei Salici è forse la sua poesia in assoluto più famosa, una rivisitazione di un salmo biblico, alla luce della devastazione della guerra.
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