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August 1, 2025
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Commedia all'italiana (jun 16, 1957 – jan 1, 1966)

Description:

Commedia all'italiana

1. Nasce a ridosso del miracolo economico, cogliendo in maniera ironica le grandi trasformazioni della società italiana del boom, tuttavia rivede in chiave ironica anche altri periodi della storia italiana.
Trova precursorsi nei film di Aldo Fabrizi, Totò
e Peppino.

2. Insieme a neorealismo e spaghetti western, è l'unico genere a esser stato esportato con successo, nonostante situazioni e contesti fossero tipicamente "italiani" .

3. Il successo è dovuto anche alla presenza di una generazione di grandi interpreti: Sordi, Tognazzi, Gassman, Mastroianni, Manfredi, Vitti, Loren, Lollobrigida, Cardinale, De Sica ecc.

4. Uso dei dialetti, come diretta espressione della vita popolare. Tra questi, occupano una posizione privilegiata il romanesco e il napoletano.

5. Tre registi principali: Risi, Comencini e Monicelli. A loro si aggregheranno Germi, Salce, Scola,...
«Comencini, Monicelli e Risi senza essersi messi d’accordo, ma come si fosse stabilita tra loro un’intesa segreta, realizzeranno una serie di commedie che presentano un’immagine dell’Italia e del suo processo storico: 1° guerra mondiale (La grande guerra), insediamento del fascismo (La marcia su Roma, Risi), Resistenza (Tutti a casa, Comencini), disillusioni del dopoguerra (Una vita difficile), il boom e i primi interrogativi (Il sorpasso) ecc». Jean Gili

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Mario Monicelli
il più versatile del gruppo, riesce a passare con sicurezza dall'epica al grottesco alla farsa.
Caratteristiche:
-Il gusto per le intersezioni tra petite histoire e grande storia. Capisce che la commedia può ambire ad assumere un ruolo di racconto epico-popolare (es. La grande guerra e Brancaleone)
-film collettivi: non gli interessano i casi singoli, quanto le vicende collettive, le storie di gruppo.
Aggregazione per superare il crescente senso di solitudine e disperazione dell’uomo contemporaneo.

L’armata Brancaleone (1966) e Brancaleone alle crociate (1970) sono tra le opere di spirito più laico del dopoguerra. Soprattutto dopo le encicliche papali e l’apertura del dialogo tra laici e cattolici, i film di Monicelli sembrano voler rilanciare un messaggio laico. Con alle spalle una tradizione di intolleranza religiosa, di repressione, di ottuso fanatismo, di crociate contro ogni eresia vera e supposta, Monicelli ci fa dire, dall’intelligenza laica del suo protagonista, di non fidarci troppo, oggi come ieri. Fino all’ultimo Brancaleone si batte – perfino contro la morte – per affermare il diritto della centralità dell’intelligenza umana contro superstizioni, credenze e fedi imposte. A questa morale e a questo spirito illuministico si collega anche Il marchese del Grillo del 1981, più parente di Brancaleone che del gruppo gaudente di Amici miei, in cui la beffa è solo un mezzo per esorcizzare la paura della morte.

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Dino Risi
Rispetto a Comencini e Monicelli, Dino Risi è l’autore più interessato a registrare a caldo, con lo sguardo più disincantato, i fenomeni che stanno trasformando il paesaggio antropico, urbanistico e geografico dell’Italia e degli italiani.
E' quello che si concentra maggiormente sul lato oscuro del boom, rappresentando individui " mostruosi", onnipresenti nella realtà del boom, soprattutto nei film "Il Sorpasso" (62), "I Mostri" (63) e, vent'anni dopo, "I Nuovi Mostri".

Il personaggio interpretato da Gassman nel Sorpasso, è il prototipo di questi individui «mostruosi». In lui Risi scopre un tipo di italiano che, pur vivendo h24 in maschera, in perpetuo movimento, celebrando nuovi miti, è svuotato di ogni profondità umana. Al di là della maschera (all’inizio divertente, poi grottesca e funerea) c’è tutto un campionario di comportamenti obbligati, di condizionamenti.

Ricordiamo anche Straziami, ma di baci saziami (1968), Profumo di donna (1974, da cui verrà tratto il remake con Al Pacino).

In parallelo Risi tenta anche di riscrivere il «vent’anni dopo» dei Mostri, con I nuovi mostri. La realtà di questi ultimi anni appare a lui, come ai suoi compagni di strada, più livida; i suoi protagonisti sono più cinici, senza gioia, senza quella incoscienza e carica vitale.

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Alcuni titoli:
-I soliti ignoti, l'armata Brancaleone, la Grande Guerra (Monicelli)
-Ieri,oggi e domani (tre episodi con sceneggiatura di De Filippo, Moravia e Zavattini), matrimonio all'italiana (De Sica)

fino ad arrivare ad Amici Miei e Fantozzi (entrambi del 1975), in cui il genere si evolve in maniera più amara.

Un sottogenere è rappresentato dalla "commedia sexy", all'epoca stroncato dalla critica ma oggi rivalutato; scompare la critica ai vizi della società italiana, di cui vengono comunque registrate edonismo e malcostume.

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Date:

jun 16, 1957
jan 1, 1966
~ 8 years and 6 months

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