3 edizioni di Ossi di seppia di Montale (nov 1, 1925 – jun 1, 1942)
Description:
Ossi di seppia
- «male di vivere»
- aridità del paesaggio ligure come specchio della condizione esistenziale del poeta
- «divina Indifferenza» come rimedio al dolore
- «miracolo» che a volte interrompe il corso delle cose dando un senso alla
realtà
Poetica
- il poeta non può fare altro che registrare la «condizione umana»
- la parola poetica è tanto più cristallina quanto più lo sguardo del poeta è distaccato e presbite, quanto più è vicino alla «divina Indifferenza»
- oggetti, situazioni ed eventi sono correlativi oggettivi dello stato d'animo del poeta
- a tratti, e senza portare illusioni durature, una verità si rivela nel caos indecifrabile del reale, improvvisa e insperata come un «miracolo»
- alla figura femminile è attribuito il ruolo salvifico di angelo o di guida nell'oscurità dell'esistenza individuale e della Storia
- la concentrazione semantica del linguaggio poetico, lo stile alto e le scelte lessicali precise e stranianti insieme contribuiscono a trasmettere una visione astratta e disincantata del mondo
TEMI
MALE DI VIVERE
Il «male di vivere» che attraversa come un corso d'acqua sotterraneo tutta la poesia di Montale è il disagio esistenziale, la condizione amara di un io lirico che si aggira smarrito e perplesso in un mondo percepito come falso e assurdo, la crisi di identità di chi si riconosce inetto a vivere, a trovare la propria strada. E uno scacco esistenziale che non conosce possibilità di evasione.
Se l'unica strada è una stoica accettazione dei tormenti che la vita infligge, quel che resta al poeta è affermare «ciò che non siamo, ciò che non vogliamo». Il «male di vivere» non viene espresso da Montale in forma concettuale, con riflessioni astratte, ma è condensato in una serie di immagini cariche di significato, in oggetti concreti descritti con un linguaggio asciutto e disadorno.
MIRACOLO
Alla negatività del suo supremo pessimismo Montale sembra opporre, pur senza illusioni, la speranza di una positività, all'aridità interiore un'emozione vitale, al «male di vivere» che lo attanaglia, una tregua. Ricerca un «varco», un «anello che non tiene» nella catena delle necessità, una smagliatura nella rete. E, a tratti, ecco che un «miracolo» accade, a interrompere il corso delle cose, a restituire senso e armonia alla realtà: è un improvviso momento di vitalità, è un rapido bagliore prodigioso, è un fugace benessere inatteso. Godere del miracolo è come riconoscere che il dramma della vita può risolversi in passione per la vita.
DIVINA INDIFFERENZA
Non esistono vie di fuga dal «male di vivere», solo qualche rimedio, come potrebbero essere l'ignoranza e la rassegnazione. Ma soprattutto per Montale il rimedio è la scelta stoica della rinuncia alle emozioni, l'assunzione di un atteggiamento distaccato che assomiglia alla «divina
Indifferenza». L'unico conforto proviene per lui dalla scelta dell'"atarassia": una sospensione, un'imperturbabile serenità.
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