Cristianesimo (jan 1, 4 – jan 1, 30)

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Il cristianesimo nacque in Palestina grazie a Gesù di Nazareth (n. probabilmente intorno al 6 o 4 a. C.) Cristo in ebraico significa Messia, cioè l'unto, colui che è stato inviato da Dio per la redenzione del popolo ebraico e per portare pace e giustizia tra gli uomini. Gesù fu accompagnato da 12 seguaci detti Apostoli, che significa inviati.

Egli sosteneva che per essere salvati non era sufficiente appartenere al popolo di Israele e seguire le indicazioni della legge ebraica, ma bisognava condurre una vita basata sulla giustizia e sull'amore per il prossimo. Per le sue idee, entrò in conflitto con le autorità religiose ebraiche e fu condannato nel 30 d.C. tramite la crocifissione.

Dopo la morte di Gesù si aprì una lunga fase in cui si diffuse il messaggio cristiano sia fra gli ebrei della diaspora sia fra i pagani.

Uno dei più attivi diffusori della nuova fede su Paolo di Tarso che non faceva parte del gruppo originario, ma a partire dal 34 d. C. Paolo compì un'opera instancabile di apostolato e di fondazione di comunità cristiane, grazie a una serie di viaggi in tutto il Mediterraneo. Durante questi viaggi scrisse le lettere alle comunità cristiane che sono ancora oggi una delle basi della teologia cristiana.

Uno dei mezzi di divulgazione del messaggio cristiano furono i Vangeli che raccontano episodi della vita, della predicazione di Gesù, la sua morte e la sua resurrezione. Essi furono scritti tra il 60 e 100 d.C. da 4 evangelisti: Matteo, Marco, Luca e Giovanni.

Questi quattro Vangeli vengono detti canonici cioè regolari, esistono poi anche quelli detti apocrifi, cioè non riconosciuti. Tutti fanno parte del Nuovo Testamento. Il termine Vangelo significa buona novella perché dà l'annuncio della salvezza e dell'Avvento del regno dei cieli portati da Gesù all'umanità.

Gesù predicò solo oralmente e in aramaico, ma i vangeli furono poi trascritti in greco per lasciare memoria di ciò che aveva predicato.

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