apr 27, 1859 - L'Austria dichiara guerra (2°GI)
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Quando la Russia suggerì di sottoporre la questione italiana ad un Congresso europeo, Vienna propose che il Regno di Sardegna non vi partecipasse e che fosse anche disarmato. Le altre potenze si opposero a certe pretese ed allora l’Austria si risolse a troncare bruscamente le discussioni intimando, con un ultimatum consegnato a Torino dal barone di Kellersperg il 24 aprile, il disarmo del Piemonte e lo scioglimento dei corpi dei volontari. Se ciò non fosse avvenuto entro tre giorni si sarebbe passati ai campi di battaglia.
Tutto ciò spinse Napoleone III a superare le sue indecisioni ed a mobilitare le sue truppe. Il 26 aprile, Cavour comunicò all’ufficiale austriaco il rifiuto del disarmo. La mattina del 29 aprile comparve il manifesto di guerra dell’imperatore Francesco Giuseppe e nel pomeriggio di quello stesso giorno le prime colonne austriache passarono il Ticino comandate dal maresciallo Giulay. Fu diffuso pure un proclama di Vittorio Emanuele in cui si leggeva: “Impugnando le armi per difendere il mio trono, la libertà de’ miei popoli, l’onore del nome italiano, io combatto pel diritto di tutta la nazione. Confidiamo in Dio e nella nostra concordia, confidiamo nel valore dei soldati italiani, nell’alleanza della nobile nazione francese, confidiamo nella giustizia della pubblica opinione. Io non ho altra ambizione che quella di essere il primo soldato dell’indipendenza italiana”. Il governo francese, in linea col trattato stipulato con la corte di Torino, considerò l’attraversamento del Ticino come una dichiarazione di guerra al suo alleato e interruppe le relazioni diplomatiche con Vienna. historiaregni.it
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