dec 17, 2010 - Morte Sidi Bouazizi Thawra al-Karamah La rivoluzione del Gelsomino

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A Sidi Bouzi, cittadina del sud, dopo il sequestro della sua merce ed una umiliazione pubblica da una ispettrice municipale (Faida Hamdi) il giovane Mohamed Bouazizi si da fuoco morendo il 4 Gennaio.

Le proteste da Sidi Bouzi si espansero in tutto il paese. Movimento privo di ideologia e acefalo, in cui neanche l'islamismo riuscì a avere un ruolo.
Quello che veniva rivendicato era la "Karamah" ovvero la dignità (un concetto che si legava anche più alla individualità rispetto alla collettività dell'umma). Inoltre il suicidio è haram.

Ben Ali accusò i media occidentali di esagerare gli eventi causati solo da qualche estremista al soldo di paesi stranieri. Lo stesso occidente non comprese la gravità della crisi. (La Francia si offrì addirittura di aiutare a mantenere l'ordine pubblico.

Migliaia di persone invasero le strade e attaccarono i simboli del sistema al grido di "Il popolo vuole caduta del sistema". La composizione maggioritaria iniziale era quella dei disoccupati, degli abitanti dell'interno e successivamente dal sottoproletario dei centri della costa e dalla borghesia esclusa dal potere.

La polizia sparò sulla folla con decine di morti. Ben Ali perde quindi ogni sostegno.
I vertici dell'UGTT (inizialmente favorevoli a una mediazione) indussero uno sciopero generale.

Neanche la promessa del 13 Gennaio di Ben Ali di non ripresentarsi alle elezioni del 2014 e il giorno dopo all'annuncio di elezioni anticipate entro 6 mesi ebbero effetto. Il 14 chiese l'intervento dell'esercito ottenendo un rifiuto dal Capo di Stato Maggiore. Nessun aiuto arrivò dall'estero e rimasto solo, Ben Ali con la famiglia fugge in Arabia Saudita.

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L'incarico di Presidente passò al Pres. della camera per 60 giorni. La caduta di Ben Ali non significò la caduta del sistema istituzionale.

M. Ghannouchi (PM) forma un governo provvisorio in cui però vi è una maggioranza di membri del RCD che porta a proteste (Kasbah I) con la richiesta delle sue dimissioni. Essendo dotato di pochi poteri si operò a una delega parlamentare (nel rispetto della costituzione) per emanare D.L. e fu prorogato il mandato presidenziale.

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