aug 6, 1806 - Dissoluzione del Sacro Romano Impero
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Con la creazione della Confederazione del Reno e le conseguenze della Pace di Presburgo, il ministro degli esteri austriaco Johann Philipp von Stadion propose due soluzioni possibili: la scomparsa dell'impero o la sua revisione sotto il dominio francese. Francesco II comprese che, se non avesse rinunciato alla corona imperiale, sarebbe stata comunque la guerra, e la Francia avrebbe comunque dissolto l'impero e in più ne avrebbe fatto uno stato federale sottoposto alla totale influenza napoleonica. Accettando il fatto compiuto e di fronte alla minaccia di un'ulteriore possibile invasione francese, Francesco II si trovò costretto a sciogliere l'impero nel 1806, rinunciando per sempre al titolo di Imperatore dei Romani, di fatto un titolo onorifico tramandato internamente alla casa degli Asburgo d'Austria, accontentandosi del più modesto titolo di Imperatore d'Austria con il nome di Francesco I.
Nel suo atto di abdicazione, l'imperatore indicò di non essere più in grado di adempiere ai suoi doveri come capo dell'Impero e dichiarò: "Con la presente dichiariamo quindi che consideriamo sciolti i vincoli che, fino ad ora, ci hanno tenuti insieme al corpo dell'Impero germanico, che consideriamo estinto dalla formazione della Confederazione del Reno e con esso l'ufficio e la dignità di sovrano dell'impero; e per questo ci consideriamo liberi da tutti i nostri doveri verso questo impero". Oltre a deporre la corona, Francesco II provvide personalmente a dissolvere completamente il Sacro Impero senza il consenso della Dieta dell'Impero, proclamando: "Liberiamo nello stesso tempo gli elettori, principi, stati, e tutti i membri dell'Impero, come pure i membri dei tribunali supremi e gli altri ufficiali dell'Impero, da tutti i doveri per i quali erano legati a Noi, come capo giuridico dell'Impero e dalla costituzione". Così facendo egli sciolse dal loro legame con l'impero anche tutti i territori imperiali sotto il proprio diretto controllo, sottomettendoli di fatti al neonato impero austriaco. Anche se lo scioglimento dell'Impero non ebbe alcun carattere legale, non vi era ormai più la volontà o la possibilità di preservarlo.
A differenza di quanto si possa pensare, non vi fu grande interesse per la scomparsa del Sacro Romano Impero, il che dimostra come esso fosse un'istituzione ormai ai ferri corti e come le sue istituzioni fossero ormai antiquate e non più funzionali. Il giorno dopo l'abdicazione, Goethe scriveva nel suo diario che una discussione tra il suo cocchiere ed il suo cameriere gli suscitava più passione della notizia della scomparsa dell'Impero.
Dal canto suo, la Santa Sede rifiutò di considerare valida l'abdicazione di Francesco II perché avvenuta senza consenso papale. Ma dopo la morte di Francesco, avvenuta nel 1834, fu sollevata la questione di come si dovessero mutare le orazioni per l'imperatore Romano contenute nel Messale per il Venerdì e Sabato santo. Due decreti della Sacra Congregazione dei Riti (n. 2800 del 31 agosto 1839 e n. 3103 del 27 settembre 1860) ordinarono di lasciare intatte le preghiere, ma di aggiungere una rubrica che dichiarasse che erano ormai da omettere del tutto. Wikipedia
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