Autori: ignoti, si ipotizza che uno di essi fosse Apollodoro di Damasco Committente: imperatore Traiano Materiale: 18 blocchi di marmo lunense Tipologia: colonna di ordine dorico tuscanico, definita "coclide centenaria" Dimensioni: h 40m; 100 piedi la base, il fusto e il capitello (da cui il termine "centenaria") Funzione: celebrativa per la conquista della Dacia + funeraria per la conservazione delle ceneri dell’Imperatore.
La colonna è cava al suo interno e contiene una scala a chiocciola di 185 scalini che porta alla sommità del monumento; lì si ergeva la statua bronzea dell’imperatore, sostituita poi con l’effigie di S.Pietro nel 1588. Nel grande basamento cubico era stata ricavata una cella funeraria dove erano collocate le ceneri di Traiano e della moglie Plotina contenute in una urna d’oro.
La narrazione delle scene si svolge dal basso verso l’alto e da sinistra a destra, e ha inizio con l’attraversamento da parte dei Romani del Danubio su un ponte di barche. Le scene di combattimento sono intervallate da marce, costruzioni di ponti, strade, accampamenti e da scene in cui compare lo stesso imperatore Traiano. Egli è sempre raffigurato in classica compostezza e serietà e in proporzioni maggiori rispetto alle altre figure, secondo il simbolismo tipico del rilievo storico.
Sul piedistallo si trova un'iscrizione particolare, che rappresenta l'esempio più famoso della scrittura quadrata romana.
Il rilievo era completamente policromo. Le figure scolpite nel marmo hanno il carattere di una cronaca e gli autori prestarono poca attenzione alle prospettive, usandone differenti nella stessa scena. è forte il carattere realistico delle scene rappresentate: le uniche simbologie nella personificazione del Danubio barbato e della Vittoria. C'è una forte ricchezza di temi e cura dei dettagli; si presta molta attenzione ai paesaggi naturali (naturalismo greco) e anche alla tradizione della pittura trionfale romana.