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April 1, 2024
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jan 9, 1905 - Domenica di sangue

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All'inizio del ventesimo secolo le condizioni di vita nelle campagne erano notevolmente peggiorate per la povertà. A ripetute sommosse contadine erano seguite manifestazioni di protesta di ferrovieri e operai. Aveva inoltre ripreso vigore il terrorismo rivoluzionario: nel 1901 era stato assassinato il ministro dell'istruzione, nel 1902 quello degli interni e nel 1904 il successore di quest'ultimo. In quello stesso anno scoppiava la guerra con il Giappone. La Russia zarista viveva insomma un momento particolarmente difficile, e il tradizionale sistema di potere autocratico rivelava tutta la sua debolezza: il conflitto russo-giapponese si concluse infatti con una sconfitta per i Russi.

Le trasformazioni politico-sociali in corso nel paese non risolsero le tensioni sociali, e manifestazioni operaie e popolari sempre più frequenti indebolivano il regime. In una di queste, seguita a uno sciopero generale cui avevano aderito 250.000 lavoratori, che ebbe luogo la domenica del 9 gennaio 1905, decine di migliaia di persone scesero pacificamente davanti al Palazzo d'Inverno, inneggiando allo Zar. Essi erano convinti che lo Zar, qualora fosse stato a conoscenza delle loro difficili condizioni di vita, avrebbe tentato di migliorarle. Per questo i manifestanti portavano una petizione con oltre 130.000 firme, in cui si chiedeva l'attuazione di riforme economiche e politiche: la riduzione dell'orario di lavoro a otto ore, il salario minimo giornaliero, la convocazione di un'assemblea costituente. Per tutta risposta, i fucili delle truppe imperiali fecero fuoco sulla folla, lasciando sul terreno oltre duemila feriti e centinaia di morti e per questo viene ricordata domenica di sangue. Così scomparve definitivamente anche la fiducia che il popolo russo aveva da sempre riposto nello Zar.

Lo sdegno suscitato da questo episodio moltiplicò nel paese le manifestazioni di protesta. I socialdemocratici, pur divisi in due fazioni (bolscevichi e menscevichi), già dal loro secondo congresso (1903) tentarono di porsi a capo del moto popolare. Consigli di operai (soviet) si formarono a Mosca, San Pietroburgo e in altre città, mentre nelle campagne dilagarono le rivolte contro i proprietari terrieri. Era generale la richiesta di una maggiore rappresentatività del Governo, che rifletteva la nuova spinta alla mobilitazione del popolo. Stavano nascendo infatti nuovi partiti.

//Wikipedia

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jan 9, 1905
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