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November 1, 2025
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sep 19, 1532 - Occupazione pontificia di Ancona

Description:

Ancona aveva iniziato a trovarsi in difficoltà come Repubblica semiautonoma all'epoca delle mire del Valentino ad inzio XVI secolo, trovandosi ai margini della lotta, tra i Della Rovere, i Borgia e quindi i Medici, un esponente dei quali era diventato papa Leone X che aveva limitato già le libertà della città dorica. La morte improvvisa di questo pontefice ristabilì i diritti della città fino a quando il Sacco di Roma del 1527 non avrebbe messo in difficoltà un altro esponente della famiglia Medici, Giulio, papa Clemente VII. I rapporti tra questo e la città di Ancona si inasprirono nuovamente per questioni fiscali, dovendo il papa raccogliere rapacemente tanti soldi per pagare gli imperiali e ritrovare la libertà. Ma Ancona si rifiutò. Il papa si legò al dito questo rifiutò. I rapporti si inasprirono e con la minaccia turca nell'Adriatico, Clemente intravide la possibilità di prendere Ancona, senza spargimento di sangue. La Chiesa si impegnò a coprire le spese per realizzare una fortificazione in Città per la difesa contro il saraceno e con questa mossa riuscì a fare entrare le truppe in città, senza incontrare quella resistenza armata che fino ad allora, gli anconetani avevano sempre opposto alle mire pontificie.
Di Moreno Bartolucci
Ad Ancona, nel 1532, la "forza" pontificia cancellò completamente la secolare e gloriosa Repubblica Anconetana, allora città del Conero, perse ogni autonomia e fu unita amministrativamente alla Marca, dominio della Chiesa. Nel 16° secolo, una sensibile immigrazione dal contado alla città era prova, in ogni caso, della floridezza dell'approdo anconetano. Probabilmente Clemente VII non tolse ad Ancona la libertà soltanto per "gusto" personale: in realtà è possibile che intendesse fare della città davvero un poderoso baluardo contro i turchi che tutti, non solo il papa, avevano ragione di temere. L'azione fraudolenta del papa su Ancona era stata dunque preceduta dal suo ordine di costruire in città una fortezza particolarmente efficiente (la Cittadella) sul Colle di Santo Spirito, e l'incarico era stato affidato al migliore ingegnere del momento: Antonio il Giovane da Sangallo.
L'occupazione militare di Ancona da parte dei pontifici scattò il 19 settembre 1532: le truppe, al comando del Vicelegato della Marca, monsignor Bernardino Dellabarba, presero possesso della Città, il cui governo venne ceduto al cardinale Benedetto Accolti. Si trattava di un prelato quanto mai spregiudicato e rapace, che nulla aveva da invidiare ai suoi "colleghi borgiani", e che, fino al 1535, dominò Ancona come un despota, distruggendovi metodicamente tutte le, vecchie istituzioni repubblicane e scacciandone in esilio molti elementi di quel patriziato che, in passato, avevano formato il nerbo del governo autonomo. Contro l'Accolti, Ancona tentò una congiura, ma il cardinale la soffocò con la violenza e la morte dei cinque nobili anconetani in essa maggiormente compromessi. I fatti di Ancona del 1532 e anni seguenti sono riferiti con particolare veemenza dalle cronache del tempo e dagli scrittori che ad esse si rifecero. Da Ancona e le Marche nel '500

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Date:

sep 19, 1532
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