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June 15, 2024
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3 ноя 1534 г. - Atto di supremazia Chiesa Anglicana

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La soluzione scelta da Enrico VIII con l’«Atto di supremazia» aveva reso ufficiale il dominio del re sulla Chiesa d’Inghilterra e aveva posto nelle mani della monarchia l’enorme patrimonio dei beni di monasteri e abbazie. Aveva fatto si che le vicende del conflitto di religione, In Inghilterra non assumesse caratteri distruttivi. Verrà definito I Atto di supremazia, in quanto essendo stato abrogato da Maria I nel 1554, verrà reintrodotto da Elisabetta nel 1559
La chiusura dei monasteri ebbe però conseguenze rivoluzionarie. Nel breve giro di quattro anni, circa ottocento monasteri e conventi si chiusero, riversando nella società migliaia di frati, monaci e monache. La misura fu estesa anche all’Irlanda: ma qui le forze del governo inglese riuscirono a imporre la misura solo in una parte dell’isola. Le conseguenze furono molteplici: a livello del Parlamento, furono cancellati i ventinove seggi di abati che vi sedevano come «Lord spirituali». A livello sociale ed economico, mentre monache e frati venivano laicizzati e mandati nel mondo col magro sussidio di una pensione, le enormi proprietà immobiliari degli ordini religiosi finivano in mani laiche. I poveri perdevano l’assistenza dei conventi. Ben cinquecento ospedali furono chiusi, insieme a una enorme quantità di confraternite e di ospizi per poveri. Anche in questo caso, i beni delle istituzioni abolite entrarono in una circolazione di tipo privato, arricchendo nuovi protagonisti della vita economica. Invece, per i poveri si aprí una fase di misure repressive: la presenza di mendicanti e vagabondi nelle città fu vista come un pericolo pubblico. A partire dal 1536, una serie di provvedimenti per i poveri («Poor Laws») distinse fra i veri poveri e i vagabondi e stabilí durissime misure punitive per i secondi. Fu vietato il vagabondaggio come un delitto. Lo Stato si sostituiva cosí alle tradizionali istituzioni caritative facenti capo alla Chiesa e interveniva a regolamentare tutta la materia dell’assistenza. La povertà, fino ad allora considerata un’immagine di Cristo e un’occasione per compiere buone opere, venne vista come una piaga sociale da cancellare. La nuova etica sociale della Riforma protestante faceva vedere nella povertà il frutto della pigrizia se non addirittura il segno della maledizione divina.

Viola, Paolo; Prosperi, Adriano. Storia moderna e contemporanea. II. Dalla rivoluzione inglese alla Rivoluzione francese (Italian Edition) . EINAUDI. Edizione del Kindle.

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3 ноя 1534 г.
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