33
/it/
AIzaSyAYiBZKx7MnpbEhh9jyipgxe19OcubqV5w
August 1, 2025
830759
211859
2

Fotografia Italiana (8 agos 1930 anni – 21 feb 1989 anni)

Descrizione:

1. Era il 1852 ed a Firenze apriva la Fratelli Alinari: Leopoldo, Giuseppe e Romualdo danno inizio alla prima azienda di fotografia in quella che ancora non era a tutti gli effetti Italia. Le loro immagini erano dei monumenti più famosi e la loro copertura divenne in pochissimo tempo capillare, facendo vedere al mondo le bellezze del nostro paese. Oggi gli archivi sono disponibili a tutti, grazie al sistema di ricerca on-line che permette di consultare una selezione di circa 320.000 immagini.
Ma non c’erano solo gli Alinari, questo periodo (dal 1850 in poi) è caratterizzato dall’apertura di vari studi fotografici, nelle principali città.

2. Il PITTORIALISMO è il genere principe, caratterizzato da origini pittoriche appunto, dove il soggetto era posto al centro dell’inquadratura, frontale, con l’orizzonte posto leggermente sotto al centro dell’inquadratura.

3. Ancora un decennio ed ecco che le migliorie della fotografia giocano un ruolo importante nel racconto della storia: i generi si cristallizzano in ritratti, pittorialismi e i primi reportage. Due i fotografi più importanti del periodo: Giuseppe Morpurgo e Giuseppe Primoli.
Sono oltre 12000 le immagini arrivate da Primoli; letterato frustrato, trasponeva in immagini le storie che avrebbe voluto scrivere: personaggi e rituali della classe di appartenenza (era di origini nobili) come tornei ecc. Immortala molti nei nobili europei del periodo.

4. Futurismo: Anton Giulio Bragaglia rende in fotografia le ricerche specifiche sul movimento (“fotodinamismo”). La grafica entra in campo, è del 1933 la rivista “Campo Grafico” che raccoglie immagini fotografiche di Bruno Munari.

5. Agli inizi del XX secolo in Italia non mancano ottimi FOTOGIORNALISTI. Il capostipite è Adolfo Pastorel, fondatore dell’agenzia V.E.D.O., famoso per la rapidità d’azione e di distribuzione. Dai primi del Novecento la fotografia è consueta sui giornali. Ogni redazione ha fotografi di cui avvalersi. Si sviluppa il giornale illustrato, compendio periodico di quanto di più interessante accade nel mondo.
Il regime fascista blocca per lungo l’espressività dei fotografi e per volere dello stesso Mussolini viene fondato l’Istituto L.U.C.E (L’Unione Cinematografica Educativa) con l'intento di controllare l’immagine ufficiale del regime fornendo fotografie ai giornali.
Con il ritorno alla democrazia in Italia si afferma un fotogiornalismo libero dalla censura.

6. Henry Luce, già fondatore di “Time”, nel 1936 decide di fondare un nuovo settimanale basato esclusivamente sul racconto fotografico: “Life”, da allora il più famoso periodico illustrato con cui collaboreranno i migliori fotografi.
Il 1 giugno del 1939 nasce il settimanale “Tempo”, equivalente italiano di “Life”, impaginato da Bruno Munari. Tra i collaboratori, Federico Patellani con i suoi "fototesti", servizi giornalistici in cui le immagini hanno valore autonomo rispetto al testo, che fa solo da complemento. Con lui nasce il fotogiornalismo moderno, proseguito da Enzo Sellerio (es. "Paesi dell'Etna") o Gianni Berengo Gardin.

7. Adolf De Meyer, che inizia a collaborare con “Vogue” nel 1914, impone la fotografia di moda non solo come documentazione di un abito, ma di uno stile di vita. Sarà lui, con la tecnica del flou, le pose esasperate, a creare uno stile che sopravvive ancora oggi. Dopo di lui si occuperanno di moda altri grandi autori come Man Ray, Irving Penn, Ferdinando Scianna, Gian Paolo Barbieri, Ugo Mulas, David LaChapelle, Paolo Roversi, Oliviero Toscani, Peter Lindbergh. Attraverso l’interpretazione della moda, seguiranno l’evoluzione del gusto e della società. Molti stilisti associano le loro creazioni a un fotografo; Dolce e Gabbana si impongono con una campagna firmata da Ferdinando Scianna, Benetton si affiderà per molti anni a Oliviero Toscani come fotografo e art director.

8. Accanto al fotogiornalismo più impegnato si impone la fotografia scandalistica. In Italia il fenomeno esplode a metà anni 50. Tazio Secchiaroli, il fotografo d’assalto per eccellenza, inizia a fotografare i divi del cinema e del jet set, nelle loro notti romane a via Veneto e dintorni. Le star, infastidite dai continui attacchi dei fotografi, reagiscono e in questo preciso momento scatta il flash e lo scoop. Un genere fotografico iniziato da Secchiaroli e continuato da altri raffinando le tecniche di ripresa e gli appostamenti (Es. Cafonal di Umberto Pizzi).

Esponenti dagli anni 60: Piergiorgio Branzi, Gianni Gardin, Carla Cerati, Mario Giacomelli, Italo Zannier, Franco Fontana, Mimmo Jodice.

Aggiunto al nastro di tempo:

Data:

8 agos 1930 anni
21 feb 1989 anni
~ 58 years

Immagini: