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August 1, 2025
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Letteratura fascista (16 giug 1924 anni – 1 gen 1935 anni)

Descrizione:

Strapaese VS Stracittà

Strapaese: movimento che si forma intorno alla rivista "Il Selvaggio", fondata a Firenze nel 1924 da Mino Maccari. Spirito patriottico e valorizzazione delle specificità territoriali italiane. Intellettuali di origine piccolo-borghese e provinciale.

Stracittà: si forma intorno alla rivista "900", fondata a Roma nel 1926 da Massimo Bontempelli e Curzio Malaparte, e con Corrado Alvaro come segretario di redazione. Si batte per una cultura moderna e europea, rifiutando il provincialismo e il revisionismo ottocentesco di Strapaese, facendo nascere una polemica. La rivista inizialmente usciva in francese e nel comitato di redazione c'erano anche nomi prestigiosi della lett. straniera, come Joyce.
Entrambi i movimenti guardano con speranza al fascismo.
Più che dibattito culturale, le due riviste si perderanno spesso in sterili polemiche
(Pavese definirà i due movimenti una "caricatura letteraria").
Bontempelli è sicuramente l'autore di maggior spessore del movimento.

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BontempellI: conia il termine realismo magico. Dopo aver fatto parte del futurismo, frequenta gli ambienti artistici della Parigi dei primi anni ’20, dove entra in contatto con il surrealismo del poeta Andrè Breton.

Bontempelli teorizzava nel 1927 sulla rivista “900” “l’irruzione dell’assurdo nella realtà quotidiana”, cercando di introdurre elementi surrealistici nella letteratura italiana.
I primi romanzi La scacchiera davanti allo specchio (1922) ed Eva ultima (1923) risentono delle suggestioni della pittura metafisica (è amico di De Chirico) e del teatro grottesco (visione onirica, l’indagine dell’inconscio, legame con l’arcano contenuto nei miti)

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Dino Buzzati: lavora per anni al Corriere della Sera come cronista.
"Sessanta racconti" --> letteratura fantastica

-Il deserto dei Tartari: Giovanni Drogo, un sottotenente, viene mandato in una lontana fortezza situata sul confine dove dovrà rimanere 4 mesi. Dopo questi mesi, però, Drogo subisce il fascino del luogo e, come tutti i soldati che incontra, finisce per trascorrerci anni. Oltre le mura c'è un deserto sempre desolato e vuoto, mai un nemico ha cercato di attaccare in quel punto del confine, i militari ormai covano la speranza di un attacco. Insomma l'invasione, sempre annunciata, non avviene e così ogni giorno è sempre uguale a quello precedente e l'addestramento, i turni di guardia, l'organizzazione militare, appaiono cerimoniali senza senso.
Quando Drogo torna in città per una promozione, si accorge di aver perso ogni contatto con il mondo e che ormai la sua unica ragione di vita è l'inutile attesa del nemico. Tornato alla fortezza, ormai il colonnello Drogo era assai invecchiato.
Giovanni si ammalò e proprio allora avvenne l’evento tanto aspettato: i Tartari avevano preso le armi e avanzavano dal deserto. Nell'emozione e nella confusione del momento, senza che lui possa prendere parte ai preparativi di difesa, Drogo viene trasferito in città dove muore dimenticato da tutti.
=destino oscuratamente metafisico, metafora del non senso della vita. Soldati come "inetti", paradosso visto che per mestiere sarebbero votati all'azione.

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Narrativa degli anni 30

In questi anni si registra un rilancio del romanzo realista, grazie a una generazione che di fatto getterà le basi per il neorealismo.
Molti di questi autori sono meridionali e trattano delle problematiche della propria terra, (si parla anche di narrativa meridionalistica):
-Corrado Alvaro: gente in Aspromonte (1930) --> riflessione su come l'unità d'Italia abbia accentuato il divario tra la Calabria e il resto della nazione, tra la campagna e le città.

-Ignazio Silone: Fontamara (1930): In un paese dell'Abruzzo i contadini, i 'cafoni', prendono progressivamente coscienza di quanto essi vengano sfruttati ed offesi dai ricchi proprietari, sostenuti dai fascisti. Romanzo corale (anche se spicca la figura dell'eroe Berardo Viola). Se Vittorini, Alvaro, Moravia, Pavese furono osteggiati ma in qualche modo tollerati dal regime, Silone, per la sua dichiarata fede comunista fu costretto all'esilio. Sarà per tale ragione che Fontamara è molto diverso da, per es., Conversazione in Sicilia

-Elio Vittorini: conversazione in Sicilia (1938): il protagonista torna in Sicilia, suo luogo natale, e attraverso una continua 'conversazione' con la madre, con la gente (uomini che soffrono rassegnati), riscopre il valore dell'essere umano e prende atto dell'offesa che all'uomo arrecano la discriminazione sociale, la miseria, l'oppressione del potere.


Interesse per la letteratura anglosassone (soprattutto quegli autori tendenti
al realismo e/o all'introspezione) che Vittorini e Pavese, anche organizzatori e diffusori di cultura, fecero conoscere al pubblico italiano, con l'antologia Americana (1942)

Aggiunto al nastro di tempo:

Data:

16 giug 1924 anni
1 gen 1935 anni
~ 10 years

Immagini: