Nel 1913 morì l'amico d'infanzia Moammed Sceab, suicida nella stanza dell'albergo di rue des Carmes, che condivideva con Ungaretti. Nel 1916, all'interno della raccolta di versi Il porto sepolto, verrà pubblicata la poesia a lui dedicata, In memoria. La figura dell'amico morto suicida a Parigi è presente anche in altri testi, quali ad es. Roman cinéma (in francese) e Chiaroscuro. Ungaretti ne parla più volte anche nella corrispondenza epistolare.