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April 1, 2024
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Manzoni (11 janv. 1775 – 27 juill. 1883)

Description:

Manzoni:
Milanese, nasce nel 1785, nipote di Cesare Beccaria, famiglia nobile. Educato in collegio, ne esce con una profonda avversione verso il cattolicesimo e imbottito di idee razionalistiche e libertarie. Nel 1805 va a Parigi dalla madre, qui, anche grazie alla giovane moglie Enrichetta Blondel, si converte al cattolicesimo. Nel 1810 torna a Milano, abbandona progetti di opere neoclassiche per una nuova concezione di letteratura, pubblica i Promessi Sposi nel 1827, per poi ritoccarne la lingua fino alla terza edizione del 1840, avvicinandosi al fiorentino.
Successo enorme, Manzoni diventa una figura pubblica, e dopo l'Unità d'Italia è nominato senatore. Muore a Milano nel 1873, a 88 anni, funerali solenni.

Fino ai 25 anni, scrive opere allineate al gusto neoclassico dominante (linguaggio aulico, retoriche, rimandi mitologici ecc --> carmi, idilli ecc). Scontento di questa produzione, non scrive nulla per tre anni. L'adozione di una prospettiva cristiana lo porta a un atteggiamento anticlassico (i Romani non sono stati modelli di virtù, ma un popolo violento e oppressore).
Da questo scaturisce anche un rifiuto per la concezione classica che celebra solo i grandi personaggi, e nasce un interesse per i vinti, gli umili, le masse ignorate dalla storia. Sente anche il bisogno di una letteratura che, privata di ogni finzione evasiva, guardi al vero. All'interno del dibattito classico/romantico, scrive una lettera a Cesare D'Azeglio nella quale spiega i principi della sua ricerca letteraria, sintetizzabile nella formula "l'utile per scopo, il vero per soggetto e l'interessante per mezzo".

Il rifiuto della concezione neoclassica lo porterà ad avere un approccio fortemente innovatore nei tre generi fondamentali: lirico, drammatico, e narrativo:
- nella poesia, il rifiuto dei modelli dominanti si manifesta nella scelta di scrivere gli inni sacri, 1° opera post conversione. Quella degli inni sacri è infatti una poesia popolare, rivolta ai fedeli e non alla ristretta cerchia degli aristocratici.
Dovevano essere 12, una per ognuna delle principali festività del calendario liturgico, ma saranno solo cinque.

- nella tragedia la novità si manifesta nel rifiuto delle unità aristoteliche e nella scelta dell'argomento storico, come dimostrato nelle due tragedie: Il Conte di Carmagnola e l'Adelchi.
Il Conte parla di un capitano di ventura del 400, Francesco Bussone, che lavora al servizio del Duca di Milano, si guadagna la sua fiducia e sposa addirittura la figlia. Passa poi al servizio di Venezia dove ottiene una clamorosa vittoria su Milano. Viene però sospettato di tradimento dai Veneziani per la sua clemenza nei confronti dei prigionieri milanesi, per cui viene incarcerato e poi condannato a morte. Manzoni crede all'innocenza di Bussone (tesi oggi smentita dagli storici), per cui mette in scena il conflitto tra un uomo di grande levatura morale e i bassi intrighi machiavellici della politica. L'adelchi, invece, parla del crollo del regno longobardo in Italia sotto i colpi dei Franchi di Carlo magno.
Un'altra innovazione nella tragedia riguarda l'utilizzo del coro: nelle tragedie classiche, rappresentava il pdv di un personaggio collettivo, mentre in Manzoni rappresenta un "cantuccio" dove l'autore può esprimere la propria opinione e la propria visione delle cose.

-nella narrativa, la rottura con i principi neoclassici si manifesta già a partire dalla scelta del romanzo come genere letterario. Varie finalità: si rivolge a un vasto pubblico e non solo alla casta dei letterati; permette di introdurre facilmente le idee dell'autore (impegno civile), comunicando al lettore notizie storiche, ideali politici, principi morali secondo un'idea educativa della letteratura; essendo un genere nuovo permette di sperimentare, e di affrontare una realtà umile ignorata dalla letteratura classica; infine permette di dare profondità ai personaggi descrivendo il contesto storico e sociale nel quale si muovono.
La società raccontata nei Promessi Sposi e quella Lombarda del 600, sotto la dominazione spagnola, epoca che ai suoi occhi rappresenta il trionfo dell'ingiustizia e della prepotenza. Manzoni risale al passato per cercare le cause dell'arretratezza dell'Italia e allo stesso tempo offrire il modello di una società futura da costruire, in obbedienza ai precetti cristiani (secondo M. infatti la religione cattolica è l'unica vera forza riformatrice perché agisce alla radice dei mali della società e dell'animo umano).

I Promessi Sposi possono anche essere letti come un romanzo di formazione per quanto riguarda i 2 protagonisti: se la crescita di Renzo passa soprattutto attraverso la scoperta del male in campo sociale e politico, quella di Lucia avviene soprattutto in ambito morale, per superare una visione eccessivamente ingenua della realtà.

Manzoni ci ha lasciato tre redazioni dell'opera:
- gli sposi promessi (1821): inedita, pubblicata solo un secolo dopo dagli studiosi, col titolo Fermo e Lucia. Trama molto diversa.
-i promessi sposi (1827): Pubblicato dall'autore nel 1827 già con il titolo definitivo
- i Promessi Sposi (1840): Differenze solo nella lingua. Manzoni aveva capito che per un'opera come quella che voleva realizzare, indirizzata a un pubblico vasto, non poteva utilizzare la lingua della tradizione letteraria, aulica. Dopo un viaggio a Firenze nel 1827, capisce che la lingua ideale è il fiorentino colto (non la lingua morta dei libri del 300 del 500 come volevano i Puristi, ma la lingua viva parlata attuale, che propone anche come lingua unitaria).

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1893
Ottocento e Novecento

Date:

11 janv. 1775
27 juill. 1883
~ 108 years

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