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August 1, 2025
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Romanticismo (21 mars 1803 – 14 avr. 1870)

Description:

=recupero dell'irrazionalità, rottura delle regole, arte come creatività libera, bisogna seguire l'ispirazione --> risalto del mondo interiore dell'artista. In Italia la particolarità del romanticismo è che finisce per incrociarsi con le vicende risorgimentali, e assorbirne gli ideali legati a patria, indipendenza e libertà .


POLEMICA CLASSICO-ROMANTICO
Un momento di svolta all'interno di questo clima arriva nel 1816 con la famosa polemica tra classicisti e romantici, innescata da un articolo di Madame de Stael (nobile francese al centro di uno dei più vivaci salotti intellettuali europei), pubblicato sul 1° numero della rivista "biblioteca italiana", nella quale ella invitava gli intellettuali e gli scrittori italiani a uscire dalla loro mentalità chiusa e mettere da parte la vuota imitazione dei classici, del mito e della retorica, per aprirsi alle novità che circolavano nel resto d'Europa.
L'articolo scatenò forti prese di posizione. A favore del classicismo si esprimono Monti e Pietro Giordani (amico di penna di Leopardi).
A favore dei romantici si schierano invece Silvio Pellico e Manzoni.
Uno dei punti centrali della discussione e la legittimità del romanzo come genere letterario. I classicisti Infatti lo consideravano un genere inferiore, adatto agli ignoranti, indegno di essere considerato letteratura (questi pregiudizi erano dovuti al fatto che la cultura italiana, come del resto la società, erano arretrati rispetto agli altri grandi stati europei, dove il romanzo rappresentava i gusti e la visione del mondo della classe borghese, ormai dominante, mentre in Italia ancora non affermata).
Manzoni, invece, nella prima introduzione al Fermo e Lucia del 182, si dice convinto che il romanzo abbia la stessa dignità di tutti gli altri generi e che sia indispensabile introdurlo in Italia per avviare un processo di svecchiamento della letteratura nazionale.

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Il Romanzo:
A partire dalla 2° metà del Settecento una delle forme di narrativa di maggior successo era stata il romanzo epistolare, inaugurato da Samuel Richardson con Pamela e Clarissa. Nell'Ottocento questa forma narrativa viene ripresa dal Werther di Goethe, in cui però abbiamo solo le lettere del protagonista;
quindi non c'è più uno scambio epistolare ma un lungo monologo, nel quale il protagonista si analizza e si confessa. Il romanzo epistolare si avvia così a diventare un romanzo-confessione in 1° persona.
Un esempio di romanzo epistolare italiano è lo Jacopo Ortis di Foscolo (1802), che tuttavia è ancora scritto in un linguaggio aulico-formale che rientra ancora nei canoni del classicismo. Per questo motivo l'Ortis non può essere considerato l'iniziatore del romanzo moderno in Italia, per il quale bisognerà aspettare i Promessi Sposi di Manzoni (1827)

Il romanzo appare in Italia a partire dal 1827, quando vengono pubblicati quasi contemporaneamente i Promessi Sposi, la Battaglia di Benevento di Guerrazzi, il castello di Trezzo di Bazzoni, la Sibilla Odaleta di Varese, il Cabrino Fondulo di Lancetti, segno di un processo di gestazione concluso. Sono tutti romanzi storici, ovvero romanzi che sull'onda del successo del Ivanhoe di Walter Scott (1814), cercava di offrire un affresco di una determinata epoca attraverso la drammatizzazione delle vicende di personaggi immaginari, le cui storie si intrecciano con i grandi eventi del passato. Si tratta di una letteratura di evasione, che utilizza anche meccanismi per ottenere effetti di suspense, di commozione ecc.
Dopo la prima fioritura del 1827, si affermano subito due scuole: quella scottiana (con Bazzoni e Varese) e quella degli imitatori manzoniani, come D'Azeglio.
Oltre il romanzo storico in Europa si afferma anche il romanzo "sociale" che cerca di rappresentare le condizioni della società attuale, attraverso autori come Dickens e Austen in Inghilterra, Balzac e Stendhal in Francia. In Italia questo genere ha zero diffusione, con la parziale eccezione rappresentata da "Ginevra, l'orfana della Nunziata" di Antonio Ranieri (1839, che sarà coinquilino di Leopardi a Firenze e Napoli) incentrato sulle peripezie di una fanciulla napoletana della classe popolare vittima delle angherie più terribili.

Vanno poi ricordate due eccezioni assolutamente originali e all'avanguardia:
- Fede e Bellezza di Niccolò Tommaseo (1840): considerato un anticipatore del romanzo psicologico del 900. Il resoconto è costruito con materiali eterogenei: dal diario, al racconto, dal romanzo epistolare al romanzo storico. La narrazione oscilla tra l'uso della 3° persona a pagine di diario e lettere.
Il romanzo riflette la personalità dell'autore, ondeggiante tra una sensualità congenita e un forte moralismo/religiosità. Si oscilla quindi tra misticismo ed erotismo. Tutto ciò ha portato la critica a parlare di anticipazioni decadenti.

-Le confessioni di un italiano di Ippolito Nievo, pubblicato postumo nel 1867. Nievo, padovano, era stato un garibaldino, aveva partecipato sia alla 2° guerra d'indipendenza, che alla spedizione dei Mille (morirà naufrago in una spedizione militare a soli 30 anni). Le confessioni di un italiano è sostanzialmente un romanzo storico ma molto diverso rispetto a quelli coevi. Il protagonista, Carlo Altoviti, narra in 1°persona la sua lunga vita dal 1775 al 1859. Alle sue vicende biografiche si intrecciano tutti gli eventi principali della storia italiana (le spedizioni napoleoniche in italia, la restaurazione, il risorgimenti ecc). Passaggio dal romanzo storico al romanzo contemporaneo.

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La poesia romantica italiana è molto diversa dalla poesia romantica Europea. Infatti la poesia italiana è in primo luogo poesia patriottica, quindi esalta le glorie del passato, condanna l'oppressione straniera, e ha un carattere generalmente oratorio. Utilizza metri come decasillabo e settenario che danno l'impressione dell'inno di battaglia, utilizza esclamazioni, interrogazioni e figure retoriche enfatiche come metafore e personificazioni.

L'esponente più significativo del genere è Giovanni Berchet, autore di "Romanze" e "Fantasie", ma possiamo inserire anche Fratelli d'Italia di Goffredo Mameli, divenuto inno nazionale nel 2° dopoguerra.

Solo Foscolo e Leopardi, pur rimanendo fedeli a moduli classici, si avvicinano alle suggestioni della poesia europea che cerca di dare voce alla soggettività dell'artista.
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Un'altra componente importante della letteratura romantica italiana è costituita dalla memorialistica (autobiografie, memorie, diari, testimonianze), spesso legate al periodo delle lotte risorgimentali. A questa categoria appartiene il testo più famoso del genere ovvero "Le mie prigioni" di Silvio Pellico (1832), scrittore affiliato alla Carboneria, arrestato nel 1820; il suo libro, scritto durante la lunga carcerazione, testimonia il suo fervore politico e l'approdo alla Fede e alla rassegnazione cristiana. Il libro ebbe grande successo anche grazie alla capacità narrativa di Pellico che riusciva a coinvolgere e commuovere il lettore.
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La critica romantica:
Francesco De Sanctis era dell'avellinese, ma studiò a Napoli. Nel 48 prende parte all'insurrezione antiborbonica, finisce in carcere per 3 anni poi va in esilio a Zurigo. Torna in Italia solo dopo l'unificazione, dedicandosi all'attività politica fino alla morte (due volte Ministro della Pubblica Istruzione).

La critica di De Sanctis segna una svolta fondamentale dal punto di vista metodologico, considerando l'opera d'arte come una sintesi inscindibile di forma e contenuto.
Intuisce anche che nella critica è fondamentale considerare il pensiero, le convinzioni e il contesto storico nel quale opera l'artista, per individuare "l'uomo dietro il poeta".
Per questo la sua "storia della letteratura" è difatti una storia della cultura e della società italiana, che nel manifestarsi segue una sua linearità, nonostante ritardi e fasi di decadenza (ottica risorgimentale/hegeliana), volksgeist.

Rifacendosi in parte al pensiero hegeliano, de Sanctis individua tre momenti nella manifestazione della letteratura italiana:
- nel medioevo la letteratura viveva di idee religiose, morali e politiche, tendendo all'astrazione teologica e allegorica ma allontanandosi dal reale (tesi)
- nel rinascimento, sulla strada del progresso scientifico e laico, la letteratura perde ogni contenuto ideale ma spesso si riduce a pura forma, culminando nella letteratura oziosa del Barocco e dell'Arcadia (antitesi)
- solo dal 2° Settecento si realizza una sintesi tra forma e contenuto con conseguente rinascita della letteratura, nella quale personaggi come parini, alfieri, foscolo, Manzoni, leopardi riempiono le proprie opere nuovamente di contenuti ideali e fortemente vissuti (sintesi).

Interessante notare come la Storia venga scritta nel 1870 quando, con la Presa di Roma, si conclude il processo di formazione dell'Italia come nazione moderna.

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Nelle arti figurative:
come gli scrittori romantici, gli artisti oppongono all’ideale la realtà e il vero, sostituendo ai modelli accademici del neoclassicismo l’espressione dei sentimenti, individuali e collettivi.
Dominano la scena tre generi: la pittura di storia, la ritrattistica e il paesaggio.
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1. La pittura di paesaggio: considerata un genere inferiore nei secoli precedenti, è ora rivalutata in Italia sotto la spinta degli artisti stranieri che giungono nella penisola e compiono le loro ricerche sul paesaggio, ispirandosi alle sue bellezze naturali.

L'espressione più significativa della pittura di paesaggio è la Scuola di Posillipo (1820-35).
Nacque quando l'atelier di Anton van Pitloo, vedutista olandese residente a Napoli, divenne luogo di ritrovo e di apprendimento per giovani pittori. Dalla scuola prenderanno spunto pittori come Giacinto Gigante e i fratelli Palizzi (vastesi ma al lavoro a Napoli).

La scuola si rifaceva al vedutismo settecentesco, ma caricando i paesaggi di umori romantici e lirici, e proiettando in esso il proprio stato d'animo. La pittura di paesaggio, considerata un genere minore, proprio per questa «disistima» poteva godere di maggiore libertà dai vincoli accademici; sarà proprio la scuola di Posillipo ad essere maggiormente influenzata dagli artisti stranieri presenti a Napoli, soprattutto William Turner, in città tra il 1819 e il 1828, che amava la luce naturale della zona.

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2. Il ritratto: fino al Settecento riservato ai ceti più elevati, in funzione prevalentemente celebrativa e di rappresentanza, nell’Ottocento inizia a rappresentare i ceti emergenti, in particolare della borghesia e gli intellettuali. Il ritratto romantico evidenzia infatti il carattere e il ruolo sociale dell'individuo.

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3. La pittura storica: spesso usata per mandare messaggi patriottici aggirando la censura;
trova il massimo esponente in Francesco Hayez.

Hayez:
Veneto, mazziniano, lavora nella Milano di Manzoni e Pellico. Ritrattista di alcune delle principali personalità del tempo (tra cui Manzoni e Rossini).
opera più famosa --> il Bacio: manifesto del romanticismo storico italiano, per la carica emotiva e i richiami risorgimentali (l'uomo rappresenta un volontario in procinto di armarsi contro l'invasore asburgico; la donna rappresenta la patria italiana).

Altra opera emblematica di Hayez è: "gli abitanti di Parga abbandonano la loro patria":
Il committente aveva chiesto ad Hayez un soggetto mitologico, ma egli decise di rappresentare un episodio di storia contemporanea che aveva suscitato larga risonanza in Europa.

Nel 1817 la città greca di Parga era stata ceduta dagli inglesi agli Ottomani: come si vede nella scena, gli abitanti della città fuggirono all’arrivo degli invasori, bruciando le spoglie degli avi prima di salire sulle navi inglesi. Registri di pathos nel gruppo centrale, ritratto come il coro di un dramma verdiano, emblema di una tragedia collettiva.

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Date:

21 mars 1803
14 avr. 1870
~ 67 years

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