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April 1, 2024
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Decadentismo (25 avr. 1880 – 13 août 1920)

Description:

=somma di manifestazioni differenti; comune denominatore è il rifiuto del Positivismo e il recupero dell'irrazionalità (l'essenza delle cose è misteriosa, ogni cosa si lega alle altre in una rete segreta e infinita di relazioni ---> simbolo); interesse per gli stati alterati di coscienza (follia, nevrosi, sogni, malattia, allucinazione, droghe, incubi), strumenti privilegiati per conoscere l'essenza profonda delle cose, visto che ci sottraggono dal controllo limitante e paralizzante della ragione.
=epifanie --> momenti di rivelazione
=la "cultura della droga" ha qui le sue radici

1. Il termine "decadentismo" deriva dall'aggettivo francese décadent, usato da Paul Verlaine nella lirica Languore, per definire il proprio stato d'animo nei confronti della società contemporanea ("sono l'Impero alla fine della decadenza"). Il termine ha due significati: quello dispregiativo, usato dalla critica (es. Croce), riferito alla nuova generazione dei poeti maledetti che davano scandalo sia nella produzione artistica sia nello stile di vita; e quello positivo, rivendicato dai poeti stessi, come estraneità rispetto alla società borghese.

2. Vengono meno le certezze del Positivismo; il pensiero di Nietzsche e Freud alimenta un interesse verso gli elementi irrazionali e istintivi.
Archetipi dell'epoca sono: l'esteta (confondersi tra arte e vita, ponendosi al di sopra dei valori borghesi, es. il dandy Wilde, D'Annunzio); il superuomo; e, agli antipodi, in ripiegamento su se stesso, l'inetto e il fanciullino (la reazione alla società borghese provoca o figure che si collocano al di sopra della società, o figure che ripiegano su se stesse).

3. In Italia non c'è un canone universalmente accettato; spesso si è soliti distinguerne due fasi: il primo decadentismo, con D'Annunzio, Pascoli e Fogazzaro; un secondo, con Pirandello, Svevo e Borgese, in cui la realtà viene sottoposta ad una critica molto lucida.

4. ROMANZO PSICOLOGICO, contrapposto a all'approccio documentaristico del romanzo sperimentale naturalista/verista. La psicologia dei personaggi non è più semplice prodotto deterministico di una società, ma è analizzata nella sua complessità, adottando la soggettiva di un unico personaggio (flusso di coscienza); narratore soggettivo, al posto del narratore onnisciente naturalista.
I personaggi non hanno più un'identità precisa; all'eroe si sostituisce l'antieroe, disorientato, che possiede le ansie e i dubbi dell'uomo contemporaneo (es. la figura dell'inetto, definito "fallito" dalla società solo perché non riesce a inserirsi in essa).

5. Nella poesia, si afferma il SIMBOLISMO francese, che di fatto rappresenta una rivoluzione nel linguaggio poetico, aprendo la strada a gran parte della poesia del Novecento. Attraverso l'utilizzo di nuove metriche (es. il verso libero e l'enjambement), e figure retoriche come analogia, metafora e sinestesia, cerca di rendere le sensazioni estemporanee degli autori; attenzione alla musicalità (parole scelte non tanto per il significante, quanto per la pura fonicità; onomatopee). La musica infatti è vista dai decadenti come l'arte suprema, perchè svincolata da ogni significato logico,e capace di agire sulle zone più oscure della psiche. ISono simbolisti gli epigoni di Baudelaire, ovvero Verlaine, Rimbaud e Mallarmè. In Italia si muovono su questa linea D'Annunzio e Pascoli.
=poesia come strumento di rivelazione del mistero e dell'assoluto
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Pascoli: maggiore simbolista italiano.
Introverso, Pascoli sviluppa una poesia intimista e raccolta, incentrata sulla "poetica delle piccole cose", che avrà un'influenza notevole su molta poesia novecentesca.
Come i simbolisti francesi, considera la poesia uno strumento per cogliere la realtà profonda delle cose; in questo senso sviluppa la cosiddetta "poetica del fanciullino", descritta nel saggio omonimo, che vede il poeta come un soggetto capace di vedere la realtà in maniera non filtrata, scorgendo la rete sotterranea di relazione tra le cose.
L'infanzia è per Pascoli l'età ideale, che porta con sé il ricordo del nido famigliare perduto per sempre (trauma dell'assassinio del padre Ruggero, per cause misteriose).
Utilizzo innovativo del linguaggio, che diviene fortemente fono-simbolico, all’interno di strutture metriche che restano regolari ed ancorate alla tradizione per quanto riguarda le strutture strofiche e il ricorso alla rima o all'assonanza (P. non usò mai il verso libero).

Myricae: 1° raccolta (1891), inizialmente solo con 22 poesie. Interverrà spesso per rimaneggiarla, arrivando nel 1911 a ben 156 poesie.
Il titolo è tratto dalla 4° ecloga di Virgilio ed indica l’ambientazione rurale della raccolta, che P. descrive con sfumature simboliste.
Contiene testi come L'Assiuolo, Novembre e X agosto, e temi come il dolore per la perdita degli affetti familiari (X Agosto) e in generale il tema della morte e del conflitto tra la purezza del mondo di Natura e le minacce del mondo reale.

Canti di Castelvecchio (1903)
Descrive sempre l’umile vita campagnola e il mondo della natura, privilegiando in questo caso la realtà della Garfagnana.
Natura come rifugio, portatore di valori semplici e umili, un universo protetto dove ricostruire il proprio “nido” familiare.
Tema del ciclo naturale delle stagioni: valore simbolico: all’eterno ritorno del mondo naturale, che si rinnova e rinasce, si contrappone il tema pascoliano della morte (es. la mia sera). Comprende anche "nebbia" e "cavallina storna".

Digitale Purpurea: poesia emblematica; lo spunto deriva a Pascoli da una circostanza precisa: il divieto fatto molti anni prima da una suora alle sorelle Maria e Rachele di respirare il profumo di una pianta dai fiori rosso porpora, considerata velenosissima.
Summa di tutte le tematiche della produzione pascoliana (l'infanzia come età spensierata, segnata però da una sensazione di inquietudine indecifrabile, in cui il “nido” degli affetti intimi e familiari è violato da forze esterne minacciose, ma non prive di un loro fascino misterioso; il fiore in questo senso può essere simbolo di morte; ma anche simbolo psicanalitico della tentazione sessuale, col conflitto tra l’innocenza del mondo d’infanzia e la scoperta del sesso, al tempo stesso affascinante e minaccioso)
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D'Annunzio: _________________________________________________
Antonio Fogazzaro:
vicentino, nasce nel 1842 da una famiglia agiata e molto Cattolica. Sì cimenta anche con le poesie ma fu soprattutto autore di romanzi.
Pur cercando di rimanere nel solco della tradizione manzoniano/cattolica, Fogazzaro fu interprete di un nuovo modo di sentire e percepire le ansie e le turbe psichiche della sua epoca. Al centro della sua opera c'è infatti il conflitto tra fede e progresso scientifico; a questo proposito abbraccerà le idee della teologia modernista, che cercava una conciliazione tra l'evoluzionismo di Darwin e le concezioni ufficiali della Chiesa, incorrendo lui stesso in una condanna esplicita di Papa Pio X.
L'interesse per gli Stati alterati di coscienza (e per l'occulto) è ben visibile nel suo romanzo Malombra del 1881: la trama narra la vicenda di Marina di Malombra che immagina di essere la reincarnazione di un'antenata folle che aveva ucciso un giovane scrittore innamorato di lei.

Il suo romanzo più famoso è Piccolo mondo antico (1891) ambientato nel risorgimento. In quest'opera emergono tutti i conflitti ricorrenti di Fogazzaro: patriottismo VS conservatorismo, fede Cattolica e razionalismo ateo, religione e sensualità. Il romanzo avrà un sequel con piccolo mondo moderno del 1901.

Narratore ancora tardo romantico per i modi tradizionali della sua scrittura, Fogazzaro predilige la 3° persona (contrariamente all'uso sempre più diffuso della 1° nel romanzo dell'epoca). Al tempo stesso nei suoi romanzi emergono l'interesse verso stati alterati di coscienza, misticismo e conflitto esistenziale, temi tipici del decadentismo.

__________________________________________________Pirandello

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Italo Svevo: pseudonimo, nasce a Trieste
L'inetto:
"Un uomo escluso dalla vita, che pulsa intorno a lui e a cui egli non sa partecipare per mancanza di energie vitali. Può solo rifugiarsi nelle sue fantasie, vagheggiando l'azione da cui è escluso. Più che vivere si osserva vivere."
=Personaggi sognatori, bovaristi, che cercano di evadere dal grigiore della loro vita borghese, anche a causa della loro formazione umanistica e della passione per la letteratura all'interno di una società materialistica; inconcludenti, insicuri, nevrotici, alla ricerca di una figura paterna e in conflitto con un "rivale", sicuro di sè, lottatore, adatto alla vita (es. in "Una Vita", Macario, che sottrae la donna ad Alfonso Nitti).
In realtà la figura dell'inetto e quella del rivale rappresentano due risposte complementari alla crisi dell'individuo, e rispecchiano due archetipi decadenti (fanciullino e superuomo).
Legge la realtà secondo schemi letterari (es. donna idealizzata come nello stilnovismo, poi vista come femme fatale, es Angiolina in Senilità)
=rappresenta il crollo delle certezze e delle ideologie degli intellettuali borghesi di fine Ottocento, alle prese con nuovi concetti filosofici, politici, scientifici (fine del positivismo).
=atteggiamento critico di Svevo verso l'inetto

I primi due romanzi anticipano gli studi di Freud su inconscio (pluralità di istinti contraddittori nella psiche) e conflitto paterno.

La Coscienza è del 1923, quindi 25 anni dopo Senilità. Svevo aveva infatti abbandonato la letteratura. Ma J. Joyce legge l'opera e la sponsorizza negli ambienti intellettuali europei, La società nel frattempo è cambiata, c'è stata la guerra, si sono affermate nuove correnti di pensiero. Svevo abbandona definitivamente la matrice naturalistica e sperimenta nuove soluzioni: la Coscienza è la confessione autobiografica che Zeno scrive per conto del suo psicanalista, dottor.S, a scopo terapeutico. Il dottore poi la pubblica come ritorsione verso Zeno, che non ha completato la cura.

Tempo misto: tempo soggettivo, si mescolano episodi di periodi diversi, con il passato che ritorna sempre nel presente (flusso di coscienza); struttura frammentata. La ricostruzione del proprio passato si raggruppa intorno ad alcuni nodi tematici, ad ognuno dei quali è dedicato un capitolo, che può coprire anche anni della vita di Zeno (fumo --> legato ai sensi di colpa nei confronti del --> padre, moglie, amante, impresa commerciale).

Narratore inattendibile, che cerca di autogiustificare le sue scelte sbagliate, in maniera inconscia. Non c'è modo di distinguere verità e bugie.
=sente il bisogno disperato di integrarsi con la normalità borghese: essere un buon padre di famiglia, attivo, abile uomo d'affari. Ma nonostante le intenzioni, qualcosa lo spinge sempre ad allontanarsi da quella forma.

Nella Coscienza, l'inetto non è più visto con atteggiamento critico da Zeno, ma quasi positivamente, in opposizione con i solidi borghesi che lo circondano.

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1892
Ottocento e Novecento

Date:

25 avr. 1880
13 août 1920
~ 40 years

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