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Boccaccio
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⟶ Actualizado 5 feb 2018 ⟶
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Giovanni Boccaccio nasce a Firenze o Certaldo
Quelli napoletani sono anni di intense letture di classici latini e greci. Bene accolto alla corte di Roberto d'Angiò stringe amicizia con personalità importanti e condivide anche la vita spensierata ed elegante dei giovani aristocratici.
La crisi della compagnia dei Bardi determina l'improvviso ritorno di Boccaccio a Firenze devastata dalla peste
Boccaccio si trasferisce col padre a Napoli
Tra il 1349 e il 1353 Boccaccio compone la sua opera più importante, la raccolta di 100 novelle intitolata Decameron
Fine opera Decameron
La novella delle papere ( quarta giornata)
Nel Filostrato si narra, nel metro popolare dell'ottava, la storia di Troilo e della sua infelice passione per Criseida, donna volubile e scaltra. La vicenda del poemetto fondamentalmente autobiografica, è relativa alla vita sentimentale dell'autore durante gli anni napoletani
Il Ninfale fiesolano è un poema scritto da Giovanni Boccaccio nel 1345. Boccaccio elabora in forma leggendaria le origini dei torrenti Africo e Mensola, nei pressi di Firenze, e in tal modo racconta la fondazione di Fiesole
Teseido è un poema scritto in lingua volgare, il poema venne con ogni probabilità iniziato negli ultimi anni nel soggiorno a Napoli
Morte di Giovanni Boccaccio a Certaldo
Tutta l’opera di Boccaccio può essere intesa quale continua manifestazione del valore e dell’efficacia della scrittura letteraria, con funzione estetica, consolatoria ed educatrice. Boccaccio intendeva la poesia sia come una dimensione fantastica che consola l’uomo dalle tristezze e dalle asprezze, dalle noie e dalle sofferenze della vita quotidiana, sia come uno strumento conoscitivo e formativo che aiuta a comprendere e valorizzare le circostanze dell’esistenza reale.
Per Boccaccio sono tre le forze che guidano le azioni degli uomini: La fortuna, L'amore, l'intelligenza. Il concetto che ha Boccaccio della fortuna è laico, essa è costituita da un insieme di forze, eventi e accidenti incontrollabili da parte dell' uomo che però può cercare di contrastarne l' azione distruttrice con le risorse dell' intelligenza.
La fortuna è un' intelligenza angelica che ha il compito di trasferire i beni materiali da un individuo all'altro per far comprendere agli uomini il carattere effimero delle cose di questo mondo. Per Boccaccio l'amore e la sessualità sono realtà assolutamente naturali, verso le quali è colpevole volersi opporre: devono essere assecondate, altrimenti si va contro le esigenze della natura. Per questa sua posizione l'autore è accusato di immoralità e oscenità.