La peste nera (1 avr. 1347 – 1 janv. 1351)

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Tra il 1347 e il 1351 un flagello biblico si abbatté sull’Europa: la peste nera. La gente si ammalava e moriva in quantità incredibili, in tempi brevissimi. La minaccia della scomparsa della specie umana, sotto l’attacco di un nemico invisibile e spaventoso, fu allora non un timore lontano, non una possibilità astratta, ma una prospettiva concreta. Era l’effetto secondario sulla specie umana di qualcosa che apparteneva alla storia di altre specie, i ratti neri in lotta coi ratti grigi, le pulci che ne succhiavano il sangue e succhiavano anche il sangue umano e trasmettevano cosí il bacillo mortale della peste polmonare. Fu un evento naturale, una catastrofe imprevedibile e incontrollabile che fece apparire prossima la fine del mondo, come fine della specie umana. Quella fine non ci fu: ma per un secolo e piú, le ondate successive di epidemie e di carestie colpirono ancora una società europea sconvolta da agitazioni sociali, rivolte contadine, guerre feudali.

Viola, Paolo; Prosperi, Adriano. Storia moderna e contemporanea. I. Dalla peste nera alla guerra dei Trent'anni (Italian Edition) . EINAUDI. Edizione del Kindle.

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