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June 15, 2024
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15 juill. 1801 - Concordato con la Chiesa (RF)

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Bonaparte aveva dato numerosi segni di disponibilità per tranquillizzare l’opposizione cattolica. Ma la Chiesa rimaneva legata alla dottrina tradizionale, secondo la quale il potere politico discende da Dio, e deve essere quindi conferito, santificato dalla Chiesa. Il Primo Console rimaneva quindi un usurpatore la cui prepotenza non poteva essere benedetta da Roma. Eppure l’interesse reciproco portava Napoleone e il papa alla ricerca di un’intesa. La Chiesa cattolica non poteva rinúnciare alla Francia, che era stata per un millennio il suo piú potente e prestigioso sostegno. Né lo Stato francese poteva dare per scontata l’ostilità di una parte cosí larga della propria opinione pubblica. Non poteva convivere con una minaccia cosí grave alla propria stabilità.
Le trattative andarono avanti per mesi, fra il 1800 e il 1801, e si conclusero con un testo che finalmente poneva fine a dieci anni di ostilità. La religione cattolica veniva riconosciuta non «religione di stato», ma «della maggioranza dei francesi». I vescovi, sia quelli «costituzionali», che quelli «refrattari» venivano destituiti, per poi essere scelti dal Primo Console e consacrati dal papa. A loro volta, i vescovi avrebbero nominato i curati, che diventavano quindi garanti presso il popolo dell’ordine, sia politico che religioso. Il clero regolare, cioè i frati e le monache, fu invece lasciato alle esclusive dipendenze del pontefice. L’esproprio dei beni della Chiesa realizzato dall’Assemblea costituente venne ratificato da Roma. Restava lo scoglio, per il concordato, della ratifica parlamentare, giacché il potere legislativo, come l’intera classe politica francese, rimaneva del tutto fedele all’anticlericalismo repubblicano, ed era unanime tanto sulla forma repubblicana quanto sull’ostilità alla Chiesa cattolica. Napoleone introdusse allora dei correttivi al testo concordatario, istituendo lo stesso trattamento riservato al clero cattolico, anche per i pastori delle confessioni protestanti, il che creò una parvenza di equilibrio e allontanò lo spettro della fine della laicità dello Stato. Con tutto ciò non era detto che il concordato avrebbe superato la prova del voto parlamentare, ma il colpo di mano che introdusse il consolato a vita serví a risolvere, fra gli altri, anche questo problema.

Viola, Paolo; Prosperi, Adriano. Storia moderna e contemporanea. II. Dalla rivoluzione inglese alla Rivoluzione francese (Italian Edition) . EINAUDI. Edizione del Kindle.

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Date:

15 juill. 1801
Maintenaint
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